Non gli bastava aver creato la terra e la compagnia all’uomo per dirgli che lo ama. Non gli bastava aver compiuto grandi prodigi attraverso i suoi profeti, né si è accontentato di incarnarsi per sottolineare il suo infinito amore per l’uomo, ma ha fatto sempre qualcosa di più perché le sue creature si accorgessero che Lui le amava. È finanche morto e risorto! Sembrerebbe un po’ megalomane questo Dio...
Nel Vangelo sentiamo che Gesù «fu trasfigurato» (Mc 9,2-10). Particolare non trascurabile dal momento che Dio si mette ancora una volta in comunicazione con l'uomo: trans- (= passaggio) e figura dicono come Dio attraverso Gesù comunica l’immagine di sé che l’uomo non può vedere faccia a faccia, perché lo splendore è talmente forte che non lo sosterrebbe.
I discepoli qui sono chiamati ad averne un assaggio. Essi si mettono in ascolto e riconoscono in Gesù “qualcuno” per cui vale la pena e lo ammettono: è bello stare con te, Gesù!
I discepoli qui sono chiamati ad averne un assaggio. Essi si mettono in ascolto e riconoscono in Gesù “qualcuno” per cui vale la pena e lo ammettono: è bello stare con te, Gesù!
Quando il Signore ha a che fare coi monti e/o si mette in disparte, sta per compiere qualcosa di grandioso. Il Figlio presta la sua esistenza al Padre perché gli uomini lo vedessero, lo conoscessero, capissero quanto li ama! Dio è sempre originale quando deve comunicare all’uomo il suo amore.
Noi oggi ci limitiamo a svendere quel “ti amo” e poi, magari, in nome di quello pseudo amore, compiamo atti che comunicano l’esatto contrario del bene che si promette all’altro. Dio invece ci insegna che l’amore va dimostrato facendo sentire l’altro unico e irripetibile, riempiendolo non di beni materiali, ma di gioia del cuore. Quando il Signore compie un miracolo si sta ingegnando a comunicare a quella persona che è follemente innamorato di lei.
Da qui si comprende che quando Gesù ordina di non raccontare niente a nessuno lo fa perché nessuno comprenderebbe quell’amore prima di poterne fare esperienza. Per sperimentare l’amore di Dio, allora, bisogna ascoltare il Figlio amato, il quale apre il cuore e lo prepara a ricevere il grande amore che il Padre vuole riversare in ciascuno.
Solo ascoltando e aderendo alle parole di Gesù se ne potrà comprendere la morte e la risurrezione come eventi di comunicazione dell’Amore. Ma quale Dio ama così tanto? Se vogliamo ancora dubitare di Dio, siamo liberi di farlo, ma resteremo ciechi e impoveriti.
- Mi sento amato da Dio?
- Mi metto in ascolto?
- Il mio cuore è disponibile a ricevere Dio? O sono pieno delle mie cose frivole?
D. Domenico
Nessun commento:
Posta un commento