Tante volte ci rivolgiamo a Dio solo quando siamo nel bisogno o abbiamo richieste, come se Dio non sapesse già cosa vogliamo. Il fatto è che Lui vuole entrare in contatto con noi, non vuol essere usato come un supermercato.
Spesso però ci rapportiamo a Dio solo quando abbiamo una richiesta, un desiderio, un ambizione, come quando andiamo al negozio solo perché ci serve qualcosa: pago e ottengo. Le nostre mani non sono mai aperte in segno di accoglienza e abbandono, come in molte raffigurazioni della Vergine Maria. Purtroppo, abbiamo sempre una mano aperta per ricevere e l'altra chiusa contenente il corrispettivo da pagare. E crediamo che il rapporto con Dio sia lo stesso ("ti faccio una bella offerta purché tu mi esaudisca, e possibilmente presto!").
È bello leggere l'esito di questo Vangelo in chiave positiva, perché dice l’atteggiamento che dovrebbe avere ogni cristiano: Gesù concede la grazia al lebbroso, perché avverte gli stessi suoi sentimenti, prova su di sé il dolore di quel figlio. Gesù soffre con noi. Quindi lo guarisce. Il lebbroso pieno di gioia, nonostante Gesù gli abbia ordinato di non raccontare nulla a nessuno, va via e gli disobbedisce perché ha sperimentato la bontà e la gratuità, di un gesto che non vuole nulla in cambio: l’amore di Dio. Un amore libero e autentico. Gratis!
Chi sperimenta l’Amore non può/non vuole tenerlo solo per sé, vuole comunicarlo al mondo intero! Quando ci capita una bella meravigliosa, magari attesa da tanto tempo, scoppiamo di gioia e vogliamo raccontarla a tutti! Ecco che diventiamo testimoni di quella esperienza. Le persone che sentono parlare il lebbroso sono contagiate e incuriosite: vogliono anche loro fare una bella esperienza e vanno da Gesù.
Dio vuole dispensare il suo Amore gratis, non vuole niente in cambio, solo il tuo cuore libero.
- Anche io vado da Gesù. Quanto è sincero il mio cuore?
- Il mio amore per Dio è gratuito o mercantile?
- Il lebbroso si è fatto testimone della grazia ricevuta. Ogni giorno riceviamo grazie ma troppo occupati per accorgercene. Sono capace di riconoscere e raccontare le grazie che il Signore mia fa?
d. Domenico
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