Tempo d’estate, tempo di esibire i costumi da bagno più belli, tempo di esibire i fisici più curati dopo un inverno speso a preparare questo momento, curando l’estetica, la giovinezza... è la fiera delle vanità, ovvero di tutto ciò che passerà e di cui “non resterà pietra su pietra”. Ma poi, quando moriremo saremo pronti allo stesso modo?
Nel Vangelo (Mc 6,1-6) dopo che Gesù ha ri-donato la vita a una donna dalle copiose perdite di sangue e dopo aver ri-donato la vita a una bambina morta in casa propria, si legge di Gesù che torna nel suo paese e vuole aiutare la propria gente. Ma «un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua. E lì non poteva compiere nessun prodigio». Il suo popolo ha la presunzione di conoscerlo troppo bene e questo impedisce a Gesù di compiere prodigi per le sue persone.
Così siamo noi: arrivati a un certo punto del cammino di fede (se tutto va bene fino alla prima comunione!) interrompiamo la formazione o permettiamo che i bambini smettano di crescere nella fede (perché illusi che a 10 anni possano scegliere da soli quello che vogliono!).
Questo arresta la fede, la blocca e non la fa diventare grande lasciandola immatura. Allora ci nutriamo di superstizioni, subentrano le emigrazioni verso le pratiche religiose di altre culture, o (se tutto va bene) si resta cristiani incapaci però di (ri-)conoscere Cristo, perché non si è sviluppata la capacità di comprendere che la fede è uno stile di vita, non una preghiera recitata all’occorrenza!
Ecco perché spesso non si riconosce l’opera di Dio nella propria vita: il Signore agisce ogni giorno in modi talmente evidenti che solo gli occhi e i cuori ben allenati possono riconoscerlo. Gesù è dalla parte di chi si mantinene giovane... nella fede!
Paradossalmente, una fede bloccata all’età della fanciullezza è piccola, ma non più giovane di chi la pratica da tempo. La fede è giovane nella misura in cui la pratichi, la alimenti costantemente, la tieni aggiornata... Altrimenti è solo obsoleta!
Questo allenamento di fede, permetterà di ri-consocere Gesù anche quando crederemo di sapere già tutto di lui, e lui “ci scandalizzerà” perché ci dirà cose sempre nuove e sempre più oltre il modo in cui lo avevamo consociuto.
- Faccio esperienza di ascolto del Signore? Come? Quando?
- La mia esperienza di Gesù è intellettuale o profonda?
- Alimento la mia fede? Come?
d. Domenico
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