Perché una canzone sia davvero bella, deve essere ben interpretata da chi la canta. Interpretare significa fare propria una canzone, un testo, ed esprimerlo con tutta la passione. Chi ascolta arriverà a identificare quella canzone col cantante. Ma in realtà egli è solo voce di quella canzone, non la canzone stessa.
Un appassionato professore che insegna Storia sarà identificato dai suoi studenti come la Storia, tanto da credere che quel docente nella sua vita faccia solo quello.
Idem per un musicista: egli permette alla musica di prendere vita, ma non è lui stesso musica. Egli riproduce la musica scritta su uno spartito che altrimenti resterebbe muta se non ci fosse un appassionato a darle "voce".
Questo deve essere accaduto al profeta Giovanni il Battista, così appassionato di Dio da aver maturato intimamente la consapevolezza che il Messia era prossimo alla venuta, ed esortava tutti a prepararsi. Deve essere risultato talmente convincente quando parlava di Dio e del Cristo, che molti credevano fosse lui il Messia, ma egli si è sempre definito voce: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: preparatevi!» (cfr Gv 1, 6-8.19-28).
Giovanni grida nel deserto dei nostri cuori ormai troppo pieni di distrazioni per accorgersi che Gesù sta arrivando e invita a prepararci per fare una bella esperienza del Natale, per evitare che anche quest'anno passi come un giorno qualunque, presi dalle nostre distrazioni, dalle false priorità e dalle perdite di tempo...
Giovanni ci presenta Gesù perché, facendone esperienza, sappiamo farci a nostra volta voce per chi ancora non Lo ha incontrato. Il nostro Battesimo non è solo inizio alla vita cristiana, ma ci rende concorrenti della missione: diventare annunciatori, ovvero voci, di Cristo. Non saremo mai noi stessi Gesù, ma sarà bello permettergli di parlare attraverso la nostra voce. Sarà incredibile poter essere la sua The Voice!
- Cosa mi appassiona davvero? Per cosa/chi non vedo l'ora di spendermi?
- Quanta esperienza di Gesù faccio? Mi accontento della Messa (spesso una tantum) oppure cerco anche esperienze più profonde di fede magari con gruppi di preghiera e/o di confronto?
- Quando parlo, quanto Dio e quanta fede c'è nelle mie parole? E nella mia vita?
d. Domenico
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