sabato 27 gennaio 2018

Emergenza fake news


L'emergenza fake news esiste da sempre. Lo sanno bene i profeti che hanno sempre cercato di denunciare le false notizie contro Dio e di annunciare la Verità. Ma la storia ci insegna che ci sono stati (e ancora oggi ci sono) anche molti falsi profeti. Perché?

Il profeta è colui che parla a nome di Dio e che dice le cose che Dio gli ispira. Tante volte però è capitato che la Parola di Dio sia stata strumentalizzata da chi si sentiva “addetto ai lavori”. Ecco perché il Signore ieri, come oggi, avverte: «Il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire» (Dt 18,20).
È tanta (e frequente) la tentazione di usare la Scrittura o di interpretare la volontà di Dio per fare i propri comodi o per asservire il potere!

Ma perché il Signore arriva ad essere così violento con l’uomo? Proviamo a immaginare il fastidio che proviamo quando veniamo calunniati, quando qualcuno ci accusa di aver detto una cosa che non abbiamo nemmeno lontanamente pensato, oppure quando le nostre parole vengono fraintese e riportate a favore/sfavore di qualcuno/qualcosa. 

Chi è l'inventore delle fake news? Satana. Egli infatti sin dall'inizio ha cercato di imbrogliare gli uomimi (e Adamo ed Eva possono dirci qualcosa...) convincendolo che senza Dio si può trovare il bene. Ma una falsa notizia non trova mai il bene dell’uomo, perché è contro la verità, e Dio che è verità (= l’amen, la cosa più solida sulla quale potersi basare), si è sempre premurato di far conoscere alle sue creature la sua volontà che coincide col bene delle persone. Dunque tutto il male che si compie attribuendolo alla volontà di Dio è la più grande bufala che possa esistere… E di questo ne sa qualcosa Gesù che è morto per fare la la volontà del Padre per il bene dell'umanità.

Ed è proprio Gesù che, nel Vangelo (cf. Mc 1,21-28), parlando di Dio appare molto autoritario, perché credibile, perché testimone di quella Verità che annunciava. Il demonio, infastidito dalle parole e dagli atteggiamenti del Signore, cerca di screditarlo dicendo che in realtà Egli è venuto per rovinare l’uomo. Ma il Signore lo mette a tacere. Solo la Verità deve essere annunciata!

In effetti è vero, Gesù vuole rompere le uova nel paniere di quelle persone che preferiscono crogiolarsi nelle falsità demoniache, piuttosto che accettare la scomoda ma edificante verità della Parola di Dio che ci mette davanti a noi stessi e illumina l’uomo accecato dalle tentazioni del menzognere che vuole solo consumare l’uomo fino al nulla.
  • Come mi sento dopo aver aderito alla menzogna?
  • Quanto mi edifica la falsità?
  • A volte non voglio seguire a Parola di Dio in quanto fastidiosa. Perché mi è scomoda?
  • Che rapporto ho con la Scrittura?
  • Mi confronto con qualcuno per interpretare la volontà di Dio?
d. Domenico


venerdì 19 gennaio 2018

Gesù ti chi-ama!


Sono in molti quelli che usano il cellulare in chiesa forse aspettando la chiamata di Gesù... ma una cosa è certa, se l'antenna del nostro cuore non è ben orientata verso di Lui, difficilmente sentiremo la sua chiamata.

Come chiama Gesù? Facendoti sentire amato e indispensabile per la sua missione. Perché Lui ha bisogno di te per operare nel mondo! È la tua vocazione.

Quando capirai che il Signore ha bisogno di te anche se sei "ammaccato" dalla tua umanità, allora ti sentirai chi-amato, perché Lui è così: non vuole i perfetti, ma gli imperfetti, i semplici, perché solo questi potranno a loro volta comprendere altri imperfetti e semplici e portarli sulla Sua strada. Chi si ritiene perfetto non può che essere superbo, quindi il suo cuore non è sintonizzato con Cristo, la sua antenna non riuscirà mai a percepire la Sua chiamata... anzi, la rifiuta proprio!

Gesù ha chiamato a sé pescatori, gente umile, trasformandoli in pescatori di uomini (cfr Mc 1,14-20). Ha chiesto loro di restare uomini, continuare a esercitare l'abilità umana di pescare, ma acchiappando i cuori di quanti desiderano incontrare Dio raccontando loro la gioia dell'incontro col Signore, la gioia del Vangelo!

Ciò che serve è credere nel vangelo, non al testo, ma alla notizia che Gesù ha portato e per la quale si è sacrificato: "Dio ti ama e vuole stare con te". Bisogna buttarcisi dentro, con fiducia, la stessa che ha animato i quattro pescatori. 

Oggi il Signore vuol fare anche di te un pescatore di uomini, "cercatore di tutto ciò che di più umano, bello, grande, luminoso ogni figlio di Dio porta nel cuore". Egli desidera che tu aiuti altri uomini a uscire dall’oscurità, un po' come idealmente fa Dante con Virgilio a conclusione dell'Inferno «e quindi uscimmo a riveder le stelle», o come un'ostetrica che aiuta un neonato a venire alla luce e lasciare le acque materne per iniziare a vivere a pieno la sua vita...

Insomma, il Signore mi chiama ad aiutarlo:
  • Accetto o rifiuto questa chiamata? 

«Vocazione. È la parola che dovresti amare di più.
Perché è il segno di quanto sei importante agli occhi di Dio. 

È l’indice di gradimento, presso di Lui, della tua fragile vita. 
Sì, perché, se ti chiama, vuol dire che ti ama. 
Gli stai a cuore, non c’è dubbio. 
...
Ti affida un compito che solo tu puoi svolgere. 
Tu e non altri. 
Un compito su misura... per Lui. 
Sì, per Lui, non per te. 
Più che una missione, sembra una scommessa. 
Una scommessa sulla tua povertà.
...
Puoi dire a tutti: non si è vergognato di me.»
[don Tonino Bello]


d. Domenico

sabato 13 gennaio 2018

“Spegnere per ripartire”


Con Gesù la connessione non va e non riusciamo a trovare ciò che ci serve. Allora bisogna spegnere tutto per ripartire.

Viviamo in una società iperconnessa e supertecnologica grazie alla quale crediamo che tutto il sapere e tutte le risposte che cerchiamo possiamo trovarle solo in internet. Ma c'è ancora qualcosa che il web non può fare: trasmettere la fede. 

Ogni volta che sentiamo mancarci qualcosa, la prima cosa che facciamo è cercarla online, e sarebbe assurdo e anacronistico se non lo facessimo! In effetti, internet è una risorsa, contiene molte informazioni... ma attenzione a non confondere le informazioni con l'esperienza spirituale. Un conto è conoscere informazioni su Gesù, un conto è fare esperienza di Gesù! 

Sul web si può trovare di tutto, ma oltre a saper ricercare e cogliere le fonti attendibili, non si può pretendere di trovare l'unica ricchezza che serve a un cristiano: la fede! Essa infatti è la risposta sempre diversa a una domanda sempre uguale: Gesù, dove ti posso trovare? Dove sei? Come ti manifesti a me oggi? (cfr Gv 1,35-42).

Il Maestro, infatti, non parla allo stesso modo con chiunque e in ogni momento, ma a ciascuno dice ciò di cui ha bisogno. Questo bisogno lo conosce ognuno di noi se saprà rispondere sinceramente a quella domanda che il Signore ogni giorno gli rivolge: "Che cerchi? Che desideri? Come vuoi riempire la tua vita?". 

La risposta a questo interrogativo, allora, non può essere automatica e uguale per tutti, altrimenti saremmo degli automi. È personalizzata. La fede è il momento in cui ho un dialogo personale, intimo, con Gesù che mi chiede cosa sto cercando, di cosa ho davvero bisogno. La risposta la so solo io, non posso cercarla su Google! 

Gesù diventa allora la via che mi aiuta a soddisfare quel bisogno che mi porto dentro, che è un desiderio di amore, di vita piena e di pace infinita che solo Cristo può darmi se (e solo se) avrò il coraggio di spegnere tutto e mettermi in Suo ascolto, lasciandomi guidare dalla Sua Parola. 

«Spegnere per ripartire. 
Non c'è strategia migliore!»


  • Cosa sto cercando? Di cosa sento bisogno?
  • Dove sto cercando?
  • Da chi mi lascio guidare?
  • Che ruolo ha Gesù nella mia ricerca? Quanto invoco l'aiuto dello Spirito Santo?

d. Domenico


domenica 7 gennaio 2018

Al mio segnale scatenate il Paradiso!



Il grande musicista Ezio Bosso ricorda che "la musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare". Non a caso la parola più importante per gli ebrei è "Shemà", ovvero "ascolta". La Parola di Dio va ascoltata e interiorizzata, perché possa essere praticata. 

Se desidero il Paradiso in terra, mi devo chiedere come mi impegno a realizzarlo? Quanto Dio metto nelle mie parole, nei miei pensieri, nelle mie scelte, nelle mie azioni? 

Un paradiso senza Dio non esiste, ecco perché il Signore ci ha mandato Suo Figlio e al momento del Battesimo nel Giordano dice: «Tu sei il figlio mio, l'amato: in te mi sono compiaciuto» (Mc 1,7-11). Dio si compiace di Gesù perché è colui che fa tutto quello che il Padre vuole e ci riesce perché sa mettersi in Suo ascolto. Gesù è amato da molte persone del suo tempo perché le ascoltava e sapeva cogliere quale fosse il loro desiderio più profondo, ciò di cui avevano realmente bisogno.

Oggi ci lasciamo prendere da tante distrazioni, veniamo bombardati di musica, di voci... tutti vogliono dirci la cosa giusta da fare, ma solo Gesù la sa veramente. Solo ascoltando Lui possiamo fare la volontà di Dio Padre; in fondo, a questo siamo stati abilitati con il Battesimo cristiano che abbiamo ricevuto e nel quale ci è stato donato lo Spirito Santo che ci rende capaci di scegliere e ascoltare. Ma tutto il resto si gioca sulla nostra volontà: io voglio scegliere Dio? Voglio ascoltare l'insegnamento di Gesù e metterlo in pratica? 

È lo Spirito Santo il segnale che Dio ci dà per realizzare la sua volontà che corrisponde al nostro bene, alla nostra pace. Solo se colgo questo segnale e mi lascio da esso guidare, potrò scatenare il Paradiso in terra!

d. Domenico

sabato 6 gennaio 2018

La vera star!



«Abbiamo visto spuntare la sua stella 
e siamo venuti per adorarlo» 
(Mt 2,2)


Tutti vorrebbero essere delle star, ma non tutti vogliono seguire la vera Stella, l'unica capace di illuminare il cammino della nostra vita!

I Magi partono dal lontano Oriente e giungono da Gesù semplicemente seguendo un segno: la stella. Ogni giorno Dio ci dà dei segni per arrivare a Lui, per metterci sul giusto cammino, ma difficilmente noi lo sappiamo riconoscere. Questo significa che la fede che abbiamo non basta... Spesso preghiamo per la pace, ma non ci impegniamo a viverla nei nostri rapporti. Spesso Dio ci chiede di compiere la Sua volontà, ma noi vogliamo affermare solo e sempre la nostra, e quando ci troviamo male viviamo il tormento e ce la prendiamo con Lui.

I Magi rappresentano le diverse culture del mondo, le diverse razze (ce ne accorgiamo dagli abiti diversi, dalla carnagione, dai doni che portano...). Benché il loro modo di pensare e di agire fosse tanto diverso al punto che molte volte avranno vissuto il disaccordo per comprendere il segno che veniva loro dato, essi si ritrovano nel voler raggiungere Gesù. È la ferma volontà di seguire Dio che li unisce e permette loro di superare le diversità e le difficoltà che queste comportano. 

Durante il cammino, mentre sono sulla strada del Signore, arrivano dal Re Erode, che rappresenta il male, l'antagonista del Messia. Egli cerca di corrompere la fede dei Magi, coloro che in Dio avevano trovato la pace e la serenità, l'unione e la concordia. Erode all'udire del "re dei Giudei" restò turbato non sopportando l'idea che qualcuno potesse togliergli il prestigio umano. Da qui l'ingannevole desiderio di sapere quando i Magi avessero trovato il Bambino e il segreto e scellerato ordine di uccidere ogni fanciullo. 

Quante volte abbiamo provato a ribellarci a Dio in nome dei prestigi umani, dei nostri desideri palesemente contrari alla volontà di Dio. Quante volte abbiamo voluto togliere Dio dalla nostra vita credendolo opprimente e causa della nostra frustrazione o non piena gioia.

Eppure i Magi ci insegnano che guardando a Dio, leggendo i suoi segni, mettendosi sulla giusta strada e non adeguandosi al male si può essere davvero felici e si può giungere a Lui:

«Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima...
e videro il bambino» (Mt 2,8)

Chi, come Erode, prova a ribellarsi a Dio potrà trovare solo tormento e angoscia. Chi invece si fida davvero di Dio e si mette sulla sua strada troverà la vera pace e la gioia autentica. I Magi si ribellano a Erode, al male, e decidono di compiere il bene, di seguire ciò che è giusto (perché suggerito dalla Scrittura che hanno studiato prima di mettersi in viaggio) e trovano la pace, vedono Dio. 

  • Ogni giorno Dio mi da dei segni. Li voglio/so leggere?
  • Quante volte e come mi ribello a Dio affermando la mia volontà alla Sua?
  • Vivo/porto la pace e la concordia nei miei ambiti quotidiani (famiglia, lavoro, ecc.)?
  • Provo a ribellarmi al male? Come? Da chi mi faccio aiutare?
  • Cosa/Chi sto cercando nella mia vita?
  • Verso dove sto camminando? Chi/cosa sto seguendo?
  • Mi prendo del tempo per mettermi davanti all'Eucarestia ad adorare il Signore?
d. Domenico