domenica 15 ottobre 2017

Anche Dio ha paura



Spesso ci interroghiamo sul perché Dio ama tutti, buoni e cattivi. La risposta è semplice: Dio ha paura di rimanere solo! Questo spiega il mistero della Trinità (Dio non è solo Padre, ma anche Figlio e Spirito Santo e vivono insieme uno nell’altro), ma spiega anche perchè Dio ha creato l’uomo dandogli il comando di moltiplicarsi.

Esempio evidente della paura di solitudine di Dio è nella parabola che Gesù racconta (Mt 22, 1-14): un re invita al banchetto di nozze alcuni che però non si presentano, allora invita a partecipare chiunque trova per strada. Al Signore non importa essere circondato solo da una élite di presunti fedeli (come lo erano i giudei), per Lui tutti sono suoi figli, tutti hanno diritto di gioire con Lui, perchè Egli è padre di tutti! Dio è accogliente con tutti, noi spesso, invece, facciamo una cernita di chi accogliere (simpatia, razza, cultura, ceto sociale, potere...)

Un’altra caratteristica del Signore è la generosità. Il banchetto che il re offre è ricco di ogni bene e per di più (poichè ci tiene che gli invitati si preparino al meglio per la festa) fornisce l’abito a ciascuno (come era antica abitudine dei popoli orientali). Ora, si presenta un invitato che crede di poter approfittare della bontà del re, ignorando la Sua volontà, rifiutando la Sua generosità, anteponendo la propria volontà evitando di prepararsi per la festa. Dio accoglie tutti, ma c’è bisogno che ci prepariamo per essere accolti. Molti si dicono cristiani, ma non si preparano ad esserlo davvero (soltanto i sacramenti, usano un linguaggio per nulla cristiano, agiscono come persone non credenti...): tradiscono (= consegnano nelle mani del Nemico) la candida veste ricevuta col Battesimo.

L’abito della festa è simbolo della conversione: non posso dirmi cristiano se non mi impegno a cambiare condotta di vita, se non accolgo Dio nella mia esistenza e non mi sforzo di fare la Sua volontà. Dio mi chiama continuamente a fare festa con Lui, ma il mio rischio è quello di non curarmi di Lui, di farlo parlare preferendo di lasciarmi distrarre dalle cose quotidiane, dagli esempi anticristiani apparentemente più interessanti, ma sicuramente più amari e vuoti.

  • So essere accogliente? Come? Con chi?
  • Dio mi chiama a far festa con Lui... accetto o mi distraggo con altro/altri? Con cosa/chi?
  • Il Signore mi offre l’abito, l’opportunità di cambiare vita: io che faccio?
  • Dio non vuole un’élite di fedeli. Io mi sento privilegiato e giusto, o mi riconosco bisognoso della Sua misericordia?
d. Domenico


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