Oggi è il capodanno della Chiesa, il giorno in cui inizia l'anno liturgico. Un tempo di grazia che chiamiamo Avvento. In questo tempo Gesù ci dice: "State attenti, vegliate" (cfr. Mt 24,37-44).
In altri termini: è tempo di svegliarsi! Noi diremmo che "chi dorme non piglia pesci", quindi bisogna stare attenti e prepararsi. Ma a cosa, a chi? Al Signore che viene. Gesù sappiamo che nasce il 25 Dicembre e ha promesso di tornare... ma non ha detto quando. Il tempo che ci viene concesso fino a Natale serve per allenarci a essere pronti, a non dormire... insomma, a svegliarci!
Ma da cosa dobbiamo svegliarci? Dalla mediocrità del peccato che assopisce la nostra fede e non ci permette di vedere Gesù mentre si avvicina...
Il peccato ci addormenta, perché non mi fa riconoscere Gesù col rischio che, come 2000 anni fa, quando è venuto non lo hanno riconosciuto, così anche noi, oggi, corriamo il pericolo di restare distratti: dalla routine quotidiana, dai pensieri negativi, dall'ozio, dall'egoismo, dall'avidità, dalla brama di potere, dal denaro, dal lavoro, dalla tecnologia (ab)usata male...
Per prepararsi occorre mettere da parte ciò che non ha a che fare con Cristo. Se diciamo di essere cristiani, ma preferiamo dormire (non solo fisicamente) e vivere con costumi molto rilassati, significa che vogliamo lasciare a riposo la nostra fede. Questo non vuol dire essere credenti, ma creduloni! Noi siamo chiamati a dare ragione di ciò in cui crediamo (con la confessione che ci purifica, con la meditazione che apre e predispone il nostro cuore). E ci crederemo nella misura in cui lo metteremo in pratica!
La vera fede esige di essere ravvivata, svegliata, approfondita, meditata... questo porterà alla maggiore conoscenza di chi è veramente Gesù. Questo significa prepararsi al Suo arrivo. Se non mi sono impegnato a conoscere Cristo, quando verrà non lo riconoscerò e vivrò quel giorno come tutti gli altri...
Puntuale, come ogni anno, il Signore viene!
E io come mi sto preparando?
d. Domenico
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